Quante sono le bandiere delle regioni d’Italia che conosci?
In questo articolo ti presentiamo e spieghiamo le bandiere di tutte le regioni della nostra Italia!
In Italia sono presenti 20 regioni e rappresentano la prima grande suddivisione geografica della penisola. Le Regioni rappresentano il decentramento del potere politico governativo centrale e i prefetti hanno il compito di verificare che Comuni e Province siano allineati con le leggi nazionali.
Solo cinque sono le eccezioni: Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Sicilia e Sardegna godono di una certa autonomia, riconosciuta ad ogni Regione con una legge costituzionale apposita.
Ulteriore livello di eccezione ed autonomia per il Trentino Alto Adige, costituito nello specifico dalle province autonome di Trento e Bolzano.
La bandiera dell’Abruzzo è formata da un drappo di colore rosso bordeaux con al centro lo stemma della regione.
Lo stemma è formato da tre bande trasversali di colore, da sinistra a destra, bianco, verde e azzurro a rappresentare le vette innevate della regione, le colline verdeggianti e il mare. I bordi dello stemma sono dorati.
La legge che ha istituito la bandiera è la numero 29 del maggio 1999.
La bandiera della Basilicata fa parte delle bandiere delle regioni d’Italia ed è costituita da fondo blu con lo stemma regionale al centro.
Lo stemma è costituito da 4 fasce orizzontali azzurre su fondo argento. Le 4 bande orizzontali rappresentano i fiumi principali della regione.
La legge che ha istituto tale bandiera è la n.12 del giugno 1973.
La bandiera della Calabria non è ancora stata ufficialmente regolamentata, quindi i simboli della Regione sono lo stemma e il gonfalone, dichiarati nella legge regionale n. 6 del giugno 1992.
Lo stemma della Regione Calabria è formato da un ovale con una Croce di Sant’Andrea contenente a sua volta quattro simboli rappresentativi della regione:
Come detto, la bandiera della Calabria non è ancora regolamentata in quanto la Regione è stata una delle ultime a provvedere alla creazione di una bandiera.
Si è movimentata solo su richiesta del presidente Scalfaro che, nel 1995, volle esporre tutte le bandiere regionali in onore della giornata delle Forze Armate.
La legge che regola stemma e gonfalone è la numero 6 del giugno 1992.
La bandiera della Regione Campania, pur esistendo dalla prima metà degli anni ’70, non è mai stata ufficializzata, come molte delle bandiere delle regioni d’Italia.
La bandiera prende la sua ispirazione dal gonfalone, costituito dal vecchio stemma della Repubblica Marinara di Amalfi su fondo blu.
Il vecchio stemma di Amalfi era composto da una banda trasversale rossa su fondo bianco.
Mentre la legge che regola lo stemma e il gonfalone è la numero 1 del luglio 1971.
La bandiera dell’Emilia Romagna, così come molte altre regionali, non è attualmente regolamentata, al contrario dello stemma regionale e del gonfalone.
Lo stemma dell’Emilia Romagna è quadrato bianco con il profilo regionale stilizzato in verde, con una banda orizzontale rossa che sormonta la scritta “Emilia Romagna”.
L’Emilia Romagna ha una definizione molto precisa della propria simbologia, nonostante la mancata legislazione in riferimento alla bandiera (attualmente largamente utilizzata anche da enti governativi).
La regione ha emanato un vero e proprio manuale grafico per la gestione dello stemma e del gonfalone, sia per quanto riguarda gli usi combinati, sia per quanto concerne i colori.
La legge che regola lo stemma e il gonfalone regionale è la numero 46 del dicembre 1989.
La bandiera del Friuli Venezia Giulia è composta da un’aquila d’oro che sorregge delle rocche bianche su fondo blu.
L’aquila d’oro e il fondo blu ricordano molto lo stemma friulano del Patriarcato di Aquileia.
La bandiera del Friuli è regolamentata dalla legge numero 135 dell’ottobre 2001.
La bandiera del Lazio, pur non essendo ufficiale, viene largamente utilizzata.
È di forma rettangolare, con proporzioni 2:3.
Il fondo è azzurro, con uno stemma ottagonale al centro, sormontato da una corona dorata.
Due ramoscelli di ulivo circondano lo stemma e, sotto, la scritta “Regione Lazio”.
Lo stemma al centro è un ottagono con il bordo dorato in cui sono inseriti a raggiera gli stemmi delle province di Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti.
Al centro della raggiera c’è lo stemma di Roma e tutti gli stemmi sono legati tra loro da un nastro tricolore.
Lo stemma e il gonfalone regionali sono regolati dalla legge regionale n. 17 del settembre 1984.
La bandiera della Liguria è una delle più particolari bandiere delle regioni d’Italia: è rettangolare con tre bande verticali di eguali dimensioni di colore verde, rosso e azzurro.
Al cento, nella banda rossa, è inserito lo stemma regionale, rappresentante la stilizzazione di una caravella nella cui vela sono inserite quattro stelle divise da una Croce di San Giorgio.
I colori della bandiera rappresentano le particolarità della regione: il verde dei monti liguri; il rosso del sangue versato dalla popolazione nelle varie battaglie; l’azzurro del Mar Ligure.
Mentre la caravella stilizza raffigura la tradizione marittima della storia ligure e le 4 stelle rappresentano le 4 province della Regione.
La legge che regola sia lo stemma che la bandiera è la numero 15 del gennaio 1985.
La bandiera della Lombardia ha attraversato molti iter prima di essere ufficializzata nel gennaio 2019.
Il primo vessillo in uso dalla Lombardia risale al 1176 ed è la Croce di San Giorgio rossa in campo bianco, già bandiera di Milano.
È stata usata la prima volta nella battaglia di Legnano ed è stata usata quella di Milano molto probabilmente per il suo ruolo di capofila nello scontro.
Negli anni 1447-1450, la bandiera divenne quella dell’Aurea Repubblica Ambrosiana, recante sulla Croce di San Giorgio rossa su fondo bianco, l’effige di Sant’Ambrogio.
Nel 1797, in seguito alla Rivoluzione Francese, la Repubblica Cisalpina divenne la prima regione ad utilizzare l’attuale Tricolore italiano, sulla falsa riga di quello francese.
Dal 1990 al 2019, diversi furono i progetti e i tentativi di ufficializzare la bandiera della regione Lombardia.
Tutti prevedevano l’utilizzo della Croce di San Giorgio affiancata alla Rosa comuna, vessillo antichissimo delle popolazioni celtiche.
Con la legge 2 del febbraio 2019, la regione Lombardia adotta ufficialmente la propria bandiera, formata da fondo verde con la Rosa comuna argento (simbolo di luce) al centro.
La legge regionale che regola la bandiere è la numero 2 del febbraio 2019.
La bandiera delle Marche, così come quella di molte altre regioni, è stata presentata per la prima volta nel novembre 1995, sotto espresso consiglio del Presidente Scalfaro.
Mancando una legge preposta, la bandiera è stata creata inserendo lo stemma regionale su fondo bianco rettangolare.
Lo stemma raffigura un picchio verde (con bordi neri) stilizzato sovrapposto alla lettera “M” (tutta nera) su fondo bianco, il tutto delimitato da uno scudo verde.
La scelta del picchio verde risale alla tradizione marchigiana quando, nell’Età del ferro, i Piceni arrivano in quei territori. La tradizione vuole che la popolazione arrivò sana grazia alla guida di questo animale.
La bandiera del Molise è una delle meno complesse delle bandiere delle regioni d’Italia: di forma rettangolare con fondo blu e al centro lo stemma della regione, raffigurante uno scudo rosso bordato di argento con una fascia dello stesso colore al centro.
Nella parte superiore sinistra dello scudo è presente una stella grigia.
La bandiera del Piemonte è simile allo stemma, ma si differenzia per la forma rettangolare e la frangiatura dorata sul bordo.
All’interno della bordatura dorata, un fondo blu Savoia racchiude una Croce bianca su fondo rossa sormontata da un limbello azzurro a tre sezioni.
La legge che regola i simboli regionali è la Legge regionale 17 giugno 1997, n. 36.
La bandiera della Puglia è formata da una corona che sormonta uno scudo con all’interno 6 cerchi sopra un ottagono al cui interno è presente un albero di ulivo.
La corona era quella di Federico Ruggero di Hohenstaufen, Imperatore del Sacro Romano Impero.
In particolare, i sei cerchi rappresentano le province della regione.
L’ottagono rappresenta la pianta di Castel del Monte.
Mentre l’albero di ulivo è simbolo delle campagne pugliesi.
La legge che regola la bandiera della regione Puglia è la numero 129 dell’agosto 2001.
La bandiera della Sardegna è una di quelle più iconiche di tutte le bandiere delle regioni d’Italia!
È la famosa “Bandiera dei quattro mori”.
In particolare, la bandiera è formata da una Croce di San Giorgio rossa su fondo bianco in cui, in ogni quadrante, è presente una testa nera con una benda sulla fronte.
La storia della bandiera, così come quella della regione, è assai movimentata. Molte sono ancora le teorie sul significato dei mori e sulla direzione del loro sguardo.
Vediamone insieme gli avvenimenti principali.
La più antica intestazione della bandiera dei quattro mori risale al 1281, su un sigillo di cancelleria reale di Pietro III di Aragona. Rimane tale stemma sicuramente fino al 1509, dove in uno stemmario portoghese la Sardegna viene rappresentata con una Croce di San Giorgio senza i mori.
I 4 mori con la Croce di San Giorgio appaiono frequentemente solo con Carlo V, nella prima metà del 1500.
Durante i secoli, i mori hanno molto spesso subito variazioni: la benda sulla fronte, sugli occhi, sguardo rivolto dal lato dell’inferitura, sguardo verso il lato battente, coronati, a colori invertiti…
Soltanto nel 1952 lo scudo con i 4 mori bendati divenne bandiera ufficiale della regione autonoma di Sardegna. Mentre è solamente nel 1999 che una legge regionale stabilì che i mori avessero la benda in fronte e guardassero il lato battente della bandiera.
Il significato della bandiera sarda non è ancora unico, chiaro. Secondo alcuni, la bandiera sarebbe legata alla vittoria della Corona di Aragona contro i Mori nel 1096, riconquistando 4 regioni spagnole che sarebbero state rappresentate dai 4 mori sulla bandiera, mentre la Croce di San Giorgio rappresenterebbe i crociati impegnati in Terra Santa.
Altri studiosi affermano che i mori rappresentano il Santo egiziano Maurizio, martirizzato sotto Diocleziano: così la bandiera con i 4 mori divenne la bandiera ufficiale del Regno di Sardegna, nel 1297.
Per avere la bandiera attuale ufficiale, bisogna attendere la legge numero 10 dell’aprile 1999, che sancisce chiaramente la Croce di San Giorgio rossa su fondo bianco con i 4 mori con la banda sulla fronte con lo sguardo rivolto al lato battente della bandiera.
La bandiera della Sicilia viene annoverata tra le bandiere delle regioni d’Italia più famose, nonché una delle più antiche bandiere del mondo.
La bandiera della Sicilia è rappresentata dall’iconica Trinacria con al centro la testa di una Gòrgone, con due colori trasversali sullo sfondo, giallo per la parte sinistra e rosso per la parte destra.
Il primo utilizzo di questa bandiera viene datato al 1282, durante la Rivolta dei Vespri siciliani. I colori erano l’unione di Palermo con i Corleone.
Dal 1296 al 1816 la bandiera della Sicilia cambia completamente di aspetto, diventando rettangolare a quattro triangoli con le punte al centro: quello in alto e quello in basso presentano bande gialle e rosse (i colori di Aragona), mentre i due triangoli laterali presentano due aquile nere che si guardano (simbolo di Svevia-Sicilia).
Nel 1848 durante il periodo della rivoluzione, la bandiera cambia nuovamente, diventando il tricolore con la trinacria al centro.
Mentre nel 1944, la bandiera cambiò di nuovo, in quella attuale che poi venne ufficializzata nel 2000, con la legge regionale numero 1 del 4 gennaio 2000.
Menzione a parte merita il gonfalone della regione Sicilia, particolarmente diverso rispetto alla bandiera.
Il gonfalone è così composto: drappo terminante con la punta verso il basso, con 4 quadranti nel corpo: giallo, rosso, rosso, giallo, a scacchiera. Al centro, una figura più piccola che riprende la forma del gonfalone, di colore blu con al centro uno scudo con 4 stemmi: normanno, svevo, la triscele e quello di Aragona.
La bandiera della Toscana è rettangolare, con fondo bianco, due linee rosse in cima e sul fondo e Pegaso rampante al centro.
La scelta del mitologico animale come stemma regionale è data dal suo utilizzo come emblema del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale durante la II guerra mondiale. Mentre la scelta dei colori bianco e rosso deriva dal loro larghissimo uso nella tradizione toscana.
La legge che regolamenta la bandiera è la numero 18 del febbraio 1995.
La bandiera del Trentino Alto Adige è assai particolare, in quanto è vessillo di una regione autonoma, formata da due province autonome anch’esse.
Nello specifico, la bandiera trentina è l’unione delle bandiere delle province autonome di Trento e di Bolzano.
Di forma rettangolare, composta da due fasce orizzontali, una bianca ed una azzurra con al centro uno scudo con 4 quadranti con le due aquile delle province autonome descritte in basso.
Raramente questa bandiera viene usata in modo ufficiale: la maggioranza delle volte, nelle occasioni ufficiali di rappresentanza, vengono mostrate le bandiere delle province autonome, insieme a quella italiana.
La bandiera della provincia autonoma di Trento, invece, è formata da tre fasce orizzontali di eguale dimensioni, due rosse e una bianca al centro. Al centro della bandiera è raffigurata l’aquila fiammeggiante di San Venceslao.
Infine, di forma rettangolare con due fasce orizzontali, la bianca in cima e la rossa in basso, con al centro l’aquila dei Conti di Tirolo è la bandiera di Bolzano.
La bandiera dell’Umbria è rettangolare, su fondo verde con tre ceri di rosso su sfondo grigio. I tre ceri rappresentano quelli della Corsa dei Ceri che si tiene ogni 15 maggio in onore di Sant’Ubaldo Baldassini.
La legge che regola la bandiera regionale è la numero 5 di maggio 2004.
La bandiera della Regione è formata da un drappo di forma rettangolare, alto due terzi della sua lunghezza, suddiviso verticalmente in due sezioni uguali di colore nero e rosso, con il nero aderente all’inferitura, con al centro lo stemma del Ducato d’Aosta, un leone argento su fondo nero.
La legge che regola la bandiera è la numero 6 del marzo 2006.
La bandiera del Veneto prende spunto dalla bandiera della Serenissima Repubblica di Venezia, attualmente usata come bandiera della città di Venezia.
La particolarità di questo drappo è nella sua parte battente: sono infatti inseriti gli stemmi delle sette province del Veneto, in ordine alfabetico dal basso verso l’alto. Le frange possono essere sia unite, sia divise.
Nella parte centrale della bandiera, si staglia il leone di San Marco, simbolo della sovranità della regione. La figura prende ispirazione dal dipinto di Jacobello del Fiore, intitolato “Il Leone di San Marco”.
Inoltre, nella bandiera sono inseriti gli elementi naturali tipici della regione: il mare, la pianura e i monti.
La bandiera è regolamentata dalla legge regionale numero 56 del maggio 1975.
Ora che ti abbiamo presentato tutte le bandiere delle regioni d’Italia, ti sfidiamo a superare il nostro quiz!
Inizia il quiz e facci sapere quante ne hai indovinate!